A partire dagli anni ’80 la Comunità europea ha assistito a numerose emergenze relative alla sicurezza alimentare. Ricordiamo ad esempio il caso del vino al metanolo, l’avvento della “mucca pazza” e i casi di contaminazione da diossina nel latte e nelle carni bianche. Tali situazioni hanno provocato danni a livello sanitario ed economico ed hanno compromesso la fiducia che i consumatori avevano nel settore alimentare e nei relativi organi di controllo.
Tali scandali sanitari, la naturale evoluzione del settore alimentare e l’importanza economica, sociale ed ambientale che il settore agro-alimentare ricopre nell’UE hanno portato nel 2000 alla redazione del “Libro bianco sulla sicurezza alimentare”. Il testo stilato dalla Commissione della comunità europea proponeva una nuova strategia comunitaria per garantire elevati standard di sicurezza alimentare. Gli obiettivi proposti riguardavano strategie per la sicurezza alimentare proponendo un approccio integrato dai campi alla tavola attuabile mediante la responsabilizzazione dell’OSA, un sistema per la rintracciabilità dei prodotti e l’introduzione dell’analisi del rischio. Fondamentale in questo contesto risultava l’armonizzazione ed attualizzazione della normativa all’interno dell’UE. Tale rinnovamento, inoltre, si proponeva di delineare il nuovo approccio al settore alimentare e di definire le norme a tutela del consumatore (salute ed informazione) e i nuovi criteri operativi per i controlli ufficiali. Con il “ Libro bianco sulla sicurezza alimentare” si definisce anche la necessità di istituire un autorità alimentare europea indipendente che fosse in grado di raccogliere i dati e le informazioni relative alla sicurezza alimentare e che elaborasse pareri scientifici autorevoli, riconosciuti e fruibili. Il nuovo sistema delineato dalla Commissione della comunità europea, infine, prevedeva che il sistema riuscisse ad ottenere una dimensione internazionale ovvero trovasse una validità riconosciuta non solo all’interno dell’UE ma anche rispetto ai Paesi terzi.
Negli anni successivi tutte le misure proposte nel “Libro bianco sulla sicurezza alimentare” sono state attuate grazie alle nuove normative emanate a partire dal Regolamento (CE) 178/2002 sino ad oggi.